Coro CAI Femminile

Cantare la montagna
Il primo “Coro CAI Femminile”

L’idea di costituire un coro CAI femminile si è concretizzata nel 1997. L’esistenza di un prestigioso e autorevole Coro CAI maschile suggeriva la possibilità di attivare anche le voci femminili.

Impresa senz’altro non semplice e non facile.  Dopo un consulto col diretto del Coro CAI Maschile di Sondrio Siro Mauro e averne ricevuto un assenso spontaneo e incoraggiante abbiamo lanciato l’iniziativa attraverso la stampa locale

Laboriosa è stata la ricerca del maestro. Molti suggerimenti, molti consigli, molte perplessità. Infine, siamo rimasti in “casa”. Infatti, quasi casualmente, abbiamo scoperto Paolo Zoia, del Coro CAI di Sondrio e frequentante il corso per direttori di coro.

Paolo ha accettato subito, con entusiasmo, consapevole di condividere, in tal modo, un’iniziativa unica, affascinante e, insieme, difficile. All’inizio di febbraio 1997 ben 50 donne hanno aderito con entusiasmo e passione alla proposta e subito sono iniziate le prove. Il Coro CAI ha consentito di utilizzare la propria sala per le prove.

Nel corso dei mesi, il gruppo si è consolidato, è andato via via costituendo una sua fisionomia legata alle persone, alle loro motivazioni, alla comune tensione verso l’apprendimento, l’educazione della voce, la ricerca di una identità che si rivelava piano piano nell’amalgama delle voci, nelle caratterizzazioni vocali, nel gioco apparentemente spontaneo dei ritmi, delle melodie, delle armonie.

Poi, il 20 dicembre dello stesso anno, all’interno della manifestazione natalizia del Coro CAI maschile, la grande emozione del debutto in un Auditorium Torelli, a Sondrio, gremito all’inverosimile, nell’attesa curiosa degli spettatori, con mille occhi nell’oscurità, penetranti, sospesi, indagatori. Una parola di incoraggiamento, uno sguardo di intesa, una mano rassicurante: infine il canto che ha sciolto l’ansia, risolto la paura e rasserenata la mente. Nel gesto sicuro, magistrale, calmo di Paolo ha acquistato senso, forma e consistenza il fluire di un canto dolce, delicato, penetrante nel cuore e nella mente: un canto femminile. Lo scroscio finale degli applausi, la certezza di esistere, l’emozione del consenso, la consapevolezza di aver iniziato un cammino, la percezione di costruire la propria storia.

Nel corso degli anni il repertorio si è arricchito di nuovi canti e, soprattutto, il gruppo ha acquisito maggiore sicurezza, affiatamento e senso di appartenenza.

A fronte di un vissuto contrassegnato dalle ansie, preoccupazioni, tensioni della vita quotidiana, il canto del coro rinvia al sogno, alla fantasia, all’abbandono ai sentimenti più nobili, espressivi, densi di eticità stemperata dalla emotività.

“Hanacpachap cussicuinim”, è l’ultimo canto imparato dal Coro CAI femminile. Vuole essere anche il canto del congedo del coro dal suo pubblico. Un pubblico che in tante occasioni, nel corso di quattordici anni di concerti, ha ascoltato con simpatia e affetto il canto popolare al femminile. Il Coro, infatti, è nato per portare le armonie, le emozioni, i sentimenti, i pensieri che derivano dalla modulazione delle voci femminili, dentro un mondo che attende da sempre messaggi di speranza, di fiducia in un futuro che si costruisce nelle azioni quotidiane. Nella delicatezza del canto, nel tocco armonico, quasi un afflato di cielo, un leggero sospiro d’amore, sta il segreto dell’interpretazione che penetra nelle sfere più intime della mente, superando le barriere, le scorie, le incrostazioni del tempo. Cosa c’è di più morbido e, insieme, sensibile, di un canto femminile, corale, che si invola tra le case e il cielo, quasi una nube leggera che fluttua impalpabile, ondeggia e vibra, risale i vicoli antichi, penetra negli usci, avvolge i turbamenti dell’animo? Nell’intreccio giocoso delle voci, nelle sonorità tenere di modulazioni eteree, come aria che veleggia tra fronde colorate o fiocchi di neve che volteggiano indecisi dove posarsi, si esplora ed esprime la storia umana che si disvela come onde marine che incessantemente si arenano esauste sulla rena grigia della terra. Momenti di una breve storia, ricordi fermati come una vecchia foto in bianco e nero con tante sfumature grigie che lentamente si colorano come le foglie d’autunno. Vivezza e immediatezza di una esperienza che si allontana e ritorna nel grigio sfumato di un cielo serale, nelle nostalgie di ciò che non tornerà mai più. Il primo incontro timido, i primi canti quasi sussurrati, il conforto dell’applauso spontaneo e incoraggiante, le serate trascorse ad apprendere i canti, a modularli nelle venature più recondite e segrete, la ricerca infinita della perfezione, l’emozione suscitata, vissuta nei volti raccolti, nella lacrima liberatoria, la sofferenza della perdita e il conforto di un canto semplice, raccolto nell’ascolto del cuore. Il primo canto, Petalo di rosa, e l’ultimo canto che resterà tra le righe, inespresso, come tanti desideri, tanti pensieri, come un fiore alpino dimenticato in un vecchio libro di scuola. “Hanacpachap cussicuinin, huarancacta muchascaiqui uyarihuai muchascaita Dios parampan Dios pamaman”.

Il coro per il graduale ridursi della partecipazione delle coriste, per motivi familiari, per età, per spostamenti e purtroppo anche per morte, nonostante i tanti tentativi di rinnovo e di reintegrazione è stato sciolto nel 2011.

Il coro ha organizzato e partecipato a numerosi eventi nel corso di 14 anni di attività, di seguito i più significativi: debutto, Auguri di Natale 1997; partecipazione a mostre di arte e artigianato a Poggigidenti e Tresivio; presentazione di libri: Punte e passi di Bruno Galli Valerio, Valli e vallette di Valtellina di Mario Pelosi, Le montagne in poesia e narrativa, L’Istituto De Simoni nella grande guerra; presentazione di mostre: le opere pittoriche di Angiola Tremonti; organizzazione di eventi quali “Solstizio d’estate”, “Armonie di Natale”, “Festa della donna”, Primavera nelle frazioni; il Giubileo della montagna del 2000; Camminaitalia a Poschiavo; solidarietà: con Caritas, carcerati di Sondrio; pubblicazione del CD “tenerezze delicate e ritrovate”; presenza in molte manifestazioni corali collettive in Provincia e fuori Provincia. I 14 anni di attività sono stati raccolti nel volumetto” “Armonie in rosa, il Coro CAI Femminile”.

Il nuovo “Coro CAI Femminile Valtellinese”

Nel corso del 2017 diverse sollecitazioni hanno contribuito a riconsiderare l’ipotesi di ricostituire il Coro CAI Femminile della Sezione Valtellinese. Le perplessità non sono mancate: la presenza di numerosi cori sul territorio, quali canali utilizzare per raggiungere le possibili coriste, che risposta ci sarebbe stata, come individuare il maestro del coro, e poi problemi legati alla sede, al rapporto con la Sezione, col Coro CAI maschile. Perplessità risolte quando si è palesata la possibilità che maestro del coro potesse essere Michele Franzina, direttore del coro maschile e erede del compianto maestro Siro Mauro. Nel febbraio 2018 il Consiglio Direttivo del CAI Valtellinese approvava la ricostituzione del coro femminile con sede provvisoria presso la sede Sezionale. Alla proposta, comunicata attraverso mail, social e stampa, hanno aderito una trentina di donne che nel mese di maggio sono state convocate per un iniziale incontro finalizzato alla conoscenza, a comunicare scopi del coro e modalità operative, nonché valutare, attraverso le prime prove nel mese di giugno, competenze corali, caratteristiche delle voci, motivazioni. Dopo la pausa estiva le prove sono riprese: alcune donne si sono ritirate, alcune si sono aggiunte. Con ottobre 2018 sono riprese con regolarità settimanale le prove, con la direzione del maestro Michele Franzina. Le coriste hanno subito dato prova di grande disponibilità e affiatamento. Nei mesi successivi, fino al debutto lusinghiero per pubblico e calore nell’accoglienza del 4 maggio 2019, il coro, sotto l’attenta e magistrale direzione di Michele, ha continuamente migliorato la propria competenza corale, la sensibilità armonica, la capacità di emozionare per i messaggi trasmessi attraverso la modulazione e la musicalità delle voci. Dopo la bellissima manifestazione del 22 febbraio 2020, “Nove cori per Sondrio”, durante la quale il Coro ha ricevuto applausi e approvazione da un pubblico partecipe e competente, il covid 19 ha obbligato tutta l’Italia a un periodo oscuro di chiusura di ogni iniziativa che potesse favorire il diffondersi del virus. Anche il Coro ha dovuto sospendere ogni attività. Solo in autunno è stato possibile per un breve periodo ritornare alle prove settimanali. I provvedimenti governativi, connessi con la recrudescenza del virus, hanno però costretto di nuovo alla sospensione di ogni attività. Ora le coriste, per mantenere i contatti e rinnovare il desiderio di riprendere quanto prima l’attività corale, si incontrano a distanza attraverso la piattaforma informatica di zoom, nella speranza che presto, molto presto si possa tornare a riproporsi come “Nuovo Coro CAI Femminile Valtellinese”.

Il Coro ha ripreso le prove nel settembre 2021, presso il salone della parrocchia del Rosario, con rinnovato impegno e forte motivazione. Ha partecipato a numerosi eventi canori riscuotendo un lusinghiero e appassionato consenso da parte del pubblico.